La Moda Autunno-Inverno 2015/16 tra vip, glamour e i grandi stilisti di ‘Altaroma’
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- Pubblicato Venerdì, 17 Luglio 2015 00:09
- Scritto da Mariangiola Castrovilli
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(Mariangiola Castrovilli) - Sono stati quattro giorni di percorsi d'arte in una Roma che forse nemmeno Paolo Sorrentino de La Grande bellezza conosce e sicuramente sconosciuta poi, alla maggior parte degli italiani, con percorsi d'arte offerti ai più di settecento vip, ospiti dall'universo mondo con l'apertura di alcuni splendidi palazzi romani mai visti prima e tanto tanto glamour.
Roma celebra Valentino a sette anni dalla celebrazione dell'addio, dopo quarantacinque di attività del grande Valentino Garavani che allora passava lo scettro a due giovani creativi Maria Grazia Chiuri e Pier Paolo Piccioli e, tre anni fa, ad un gruppo del Qatar. Assistemmo allora alla magnifica retrospettiva sotto le stelle dell'Ara Pacis, mentre qualche giorno fa, il 9 luglio c'è stato l'evento-omaggio a Valentino che ha riunito un parterre di personaggi illustri a Piazza Mignanelli. Una serata storica ed indimenticabile questo 'Valentino Per Roma: Roma Memorabilia' in cui l'Alta Moda romana ha rivissuto i fasti del passato sotto i riflettori internazionali ad un giorno dall'apertura ufficiale di AltaRoma.
Una 'mostra diffusa' in dieci location segrete ed impensabili per ammirare i fantastici Valentino d'annata ed una sfilata, quella di Chiuri e Piccioli, a cavallo tra moda e cultura, dimostrando la grandezza di Roma e di come sia sempre stata nei secoli, un'importante fonte di ispirazione per artisti e per tutti quelli che amano il bello.
Coreografia naturale eccelsa e, alle 19,30 tutte i negozi circostanti avevano le serrande abbassate, ad eccezione delle luci del megagalattico flagship di Valentino, con un atrio che sembra un palcoscenico e quasi 1900 metri quadrati di palazzo superbamente svettante tra Piazza di Spagna e Piazza Mignanelli.
Centocinquanta poi i metri di passerella zigzagante dove le mannequin hanno esibito 59 modelli battezzati con i nomi della Roma antica. Ecco allora Gladiatrice, una specie di corazza impreziosito da perle e piume, Foro Romano, abito con cappa e mantella, Livia, asimmetrico abito in un prezioso color marmo, Rea Silvia, ensamble con casacca e lunga gonna di cashemere su cui spicca, ricamata in velluto e crepe, l'aquila imperiale. E poi Cariatide di velluto con la schiena interamente scoperta, ed in finale Sabina in un pesante velluto rosso antico. Nell'incanto di Piazza Mignanelli si consuma una fiaba che parla di Valentino.
Certo i paragoni non andrebbero mai fatti, peccato però che mentre il Maestro che tutti ci invidiano al mondo abbia sempre detto e dimostrato di voler rendere belle tutte le donne, ed i 49 anni della sua attività ne sono stati un'attestazione continua, i suoi successori invece, sembrano dimenticarlo, visto che a volte risulta difficile, immaginare che certe loro creazioni possano abbellire... tutte... le donne.
Quello che la stampa e l'eccelsa platea internazionale ha notato, sotto un diluvio di applausi è che Chiuri e Piccioli, a fine sfilata, hanno percorso la passerella senza fermarsi ad omaggiare Valentino seduto in prima fila. Dimenticanza... ?
E veniamo ad AltaRoma che dopo le ultime vicissitudini ha rischiato di chiudere, ma è poi risorta con tagli massicci all'interno, dal 10 al 13 luglio ancora una volta in pista per questi quattro giorni di moda non stop in una struttura tutta nuova, quella del Palazzo delle Esposizioni a Via Nazionale 194, dove abbiamo assistito alla quasi totalità dei défilé, oltre alle inaugurazioni, mostre, anteprime e progetti speciali. Il programma targato 2015 è stato articolato in tre sezioni, Fashion Hub, dedicata eminentemente a progetti di scouting, alla promozione e formazione di giovani e agli eventi speciali, Altaroma Atelier dove ci sono i couturier già affermati ed infine Altaroma In Town, una specie di pedana di lancio dove convergono iniziative e attività connesse alla moda.
Il compito di aprire le danze di Altaroma Atelier è andato all'immaginifica, Lella Curiel la cui mente è sempre in fermento, il corpo continuamente in movimento, possibilmente su un aereo diretto per le più incredibili destinazioni alla caccia di stimoli sempre diversi..., insieme all'altro genio di famiglia Gigliola Curiel, responsabile degli accessori. Quest'anno la sua collezione, è un poderoso Omaggio ai Tudors che, come dice lei stessa, «ho dedicato a S.A.R la Regina Elisabetta in occasione del suo novantesimo compleanno. L'omaggio ad una sovrana che nel 20° e nel 21° secolo è stata esempio di un particolare stile, eleganza, civiltà, riservatezza e di uno straordinario equilibrio».
Ecco allora i preziosissimi tessuti dell'epoca rivivere per questo spettacolare défilé in cui la fanno da padrone la lana insieme ai damaschi, le sete ed i velluti declinati dal nero al marrone, passando per il crema, e poi gli strabilianti pizzi intarsiati ed un fascinosissimo verde smeraldo, che hanno mandato in visibilio la platea.
Indescrivibile la grazia delle gonne corte animate da larghe pieghe da cui emergono le gambe come lunghi steli che sorreggono queste delicate corolle.
Che dire poi del gioco delle delicate sovrapposizioni che danzano come ali attorno al corpo, mentre gli abiti lunghi accompagnati da superbi, maestosi mantelli, lasciano intravedere delicate trasparenze che partono dal primo fianco in un tripudio di sensualità...
Splendida location, la scalinata del Casino Nobile di Villa Torlonia poi, per la passerella, nell'ambito de "Le Notti della Moda", di Carlo Alberto Terranova per New Land Couture che festeggiava anche il premio internazionale Mia-Made in Italy riservato alle eccellenze italiane, che riceverà a New York il prossimo 16 settembre.
Dalla suggestiva scalinata sono scese le sue creazioni ispirate a dive come Silvana Mangano, Elsa Martinelli, Eleonora Rossi Drago e Rosanna Schiaffino, indossate da giovanissime e grintose modelle.
Largo allora ai capospalla per il giorno e interessanti cappotti con sovrapposizioni di pannelli, mentre gli abitini a trapezio ci riportano, riveduti e corretti agli anni settanta.
Per la sera invece Terranova gioca con le varie tonalità del bianco e del nero passando per l'avorio, in cui pizzi preziosi, decori e cascate di cristalli interagiscono con asciutte geometrie che slanciano la figura.
Per il delfino del mai troppo compianto Maestro Sarli, il défilé non chiude con la sposa ma con un sensuale modello dorato che la dice lunga sul cambiamento dei tempi...
Renato Balestra, unico ed inimitabile, messo da parte per un po' il suo colore fetiche, il celebre blu Balestra conosciuto in tutto il mondo, ha sfilato nel suo sofisticato atelier di via Cola di Rienzo, con una collezione all'insegna di infinite sfumature di grigio. A contarle, in verità sono state trenta, tante quante gli abiti del defilé, perfettamente all'unisono con l'uscita del nuovo fortunato libro di E.L. James, 'Grey', ovvero cinquanta sfumature di grigio viste però da lui.
Che dire, la collezione del maestro è di una poesia e di una bellezza senza fine, ricca di rasi, crepe e morbide sete che avvolgono il corpo in un sottile, sensuale abbraccio. Che siano tubini o abiti a sirena, ecco fare capolino trasparenze ed inserti studiati nei minimi particolari, dove la parola chiave è leggerezza, quella leggerezza di cui sono fatti i sogni, come appunto l'abito da sposa di un platino con effetto liquido, ottenuto da minuscoli, sottilissimi rivoli di tulle accanto a fantastici ricami madreperla per esaltare una silhouette che diventa così, romanticamente eterea.
La sua moda sempre al passo coi tempi, non è concentrata solo sulle signore con grandi disponibilità economiche, ma pensata, come dice lui stesso, «anche per le mie molte clienti giovani, una moda che potesse essere indossata anche dalle ragazze».
Balestra poi non dimentica il passato.
Un ricordo affettuoso è per Micol Fontana, «la più creativa. Da giovane ho lavorato per loro ed il pretino infatti l'ho disegnato io. Il più gentile con me, che da ragazzo giovane e impacciato stavo sempre con due piedi in una scarpa, è stato Emilio Schubert, che mi mise subito a mio agio».
E chi ti ha influenzato di più nel corso degli anni?
«A parte Chanel, direi Balenciaga, che toglieva sempre piuttosto che aggiungere... e questo è un principio che seguo sempre nella creazione di un modello. Meglio sempre meno che più... »
Fonte Photo: www.altaroma.it - www.romalocale.it - www.valentino.com - www.rendezvousdelamode.com - Roberto Magno/Claudio Laconi - www.elcorreo.com - www.cameliaweddingplanner.wordpress.com - www.daringtodo.com - www.formiche.net - www.stylosophy.it - www.sfilate.it - www.madeinitalyawards.com
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