Ciao, José ! - Ricordo di José Martinez Suarez

José Martínez Suárez
(Mariangiola Castrovilli) - Nonostante fosse un irriducibile come la sua passione per il cinema, José Martínez Suárez ci ha lasciato e sarà difficile farsene una ragione. In questa intervista video che ci aveva concesso in Argentina neanche un anno fa spiegava i perché di un amore che, a 93 anni, lo aveva portato ad essere il più colto e raffinato conoscitore della settima arte nel mondo, elevando, ad altissimi livelli, negli undici anni della sua presidenza, il Festival Internazionale Cinematografico di Mar del Plata, l'unico di serie A delle due Americhe. Non si definiva un Maestro come tutti ormai lo chiamavano da tempo ma «solo uno studioso, un appassionato di cinema con la voglia di conoscere» sottolineando che «Mi piacerebbe vivere molto a lungo perché più vivo, più imparo»

Ricordo di José Martinez Suarez

Caro José,

la notizia della tua morte ci ha colto di sorpresa. Siamo sempre stati in contatto e, dopo alti e bassi, sembrava che la tua salute si fosse stabilizzata. Già però nel 2018, all'ultimo Festival di Mar del Plata, ci avevi fatto stare in ansia con una corsa notturna all'ospedale, ma il mattino dopo eri di nuovo in albergo, pronto come sempre a lottare per il tuo festival ed il tuo cinema che tanto hai amato. Il cinema come passione il tuo, portato come una bandiera nei tuoi lunghi fantastici anni che gli hai dedicato.

Sapere che non ci sei più è un grande dolore, non solo per la perdita di un Maestro che tanto ha dato e non solo al cinema argentino, fosti infatti il primo a farlo conoscere ad Hollywood ed agli Oscar, ma l'hai spinto con una forza che solo le grandi passioni riescono a fare, mettendo in piedi e facendo andare avanti per undici meravigliosi anni, un festival, quello di Mardelplata - l'unico di serie A in America - che ben presto si è conquistato il suo spazio nella rosa di quelli più importanti nel mondo. Tra i tuoi lavori più conosciuti in tutti i continenti ecco El crack (1960) e Los muchachos de antes no usaban arsénico (1976). Famosissimi poi i tuoi seminari di cinema, e, più di centoventi, sono stati i cortometraggi a loro dedicati, premiati nei più importanti festival del mondo.

Il cinema come passione dicevamo, passione che hai trasmesso a tanti registi che hanno amato il tuo lavoro come Lucrecia Martel, Leonardo Di Cesare, Juan José Campanella, Gustavo Taretto, Hans Garrino, Alejandro Magnone , Carlos-Gustavo Motta, Juan Pablo Lacroze e Jimmy Averza. Nel 2002, l'Associazione dei Giornalisti Cinematografici Argentini ti diede il Premio Condor de Plata alla Carriera, il più alto riconoscimento dell'Industria Cinematografica Argentina e, nel 2008 sei stato nominato Presidente del Festival Internazionale di Cinema di Mardelplata, carica ricoperta con amore fino a ieri, quando sei andato a parlare di cinema in spazi infiniti, lasciandoci orfani di un amore così profondo per la settima arte.

Ciao José, questo non è un addio ma un arrivederci. Sarai per sempre nei cuori di tutti quelli che amano il cinema, ricordo indelebile di un uomo che ha amato la settima arte con una passione infinita, trasmettendola a tutti quelli che amano il bello, l'arte e, soprattutto, la poesia. Vale!

Mariangiola Castrovilli